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0 Prodotti : 0,00 €Dal latino tabernacolum e taberna, cioè capanna costruita con tavole di legno (= dimora provvisoria). La parola latina tabernaculum è stata utilizzata nella Vulgata per tradurre la parola ebraica mishkhan, cioè dimora. Nella tradizione ebraica e cristiana indica il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. Detto anche custodia eucaristica, è una struttura che si trova nelle chiese per la conservazione dell’Eucaristia dopo la celebrazione eucaristica, per l’Adorazione e la comunione per gli ammalati e i moribondi (Viatico). Con la riforma liturgica voluta dal Concilio Vaticano II è stata riveduta la normativa circa l’uso e la collocazione del tabernacolo. L’Istruzione della Congregazione dei Riti «Eucharisticum Mysterium» del 1967 stabilì che la custodia del Santissimo Sacramento fosse separata, per quanto possibile, dal corpo centrale della chiesa, e realizzata in un’apposita cappella adatta alla preghiera dei fedeli.
L’OGMR ai nn 314-315 dice: «Tenuto conto della struttura di ciascuna chiesa e delle legittime consuetudini dei luoghi, il SS. Sacramento sia conservato nel tabernacolo collocato in una parte della chiesa assai dignitosa, insigne, ben visibile, ornata decorosamente e adatta alla preghiera. Il tabernacolo sia unico, inamovibile, solido e inviolabile, non trasparente e chiuso in modo da evitare il più possibile il pericolo di profanazione. È conveniente inoltre che venga benedetto prima di essere destinato all’uso liturgico, secondo il rito descritto nel Rituale Romano». «In ragione del segno, è più conveniente che il tabernacolo in cui si conserva la SS. Eucaristia non sia collocato sull’altare su cui si celebra la Messa».
Accanto al tabernacolo arde sempre una lampada, generalmente di colore rosso perché più visibile; alimentata da olio o da cera, essa onora e indica la presenza sacramentale del Signore Gesù nel pane eucaristico.